Riportiamo di seguito alcune indicazioni di Rita Manzara Sacellini utili per le scuole.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito non ha ancora prodotto alcun documento in merito alla “carriera alias” degli studenti nelle scuole, mentre per quanto concerne l’“identità alias” per i docenti e il personale in transizione di genere ha precisato ufficialmente “che si tratta di una clausola già presente in tutti i contratti della Pubblica Amministrazione”.
La questione può essere posta sia in termini di azioni da intraprendere nel percorso educativo, sia come necessità di emanazione di una norma specifica o di una nota/circolare esplicativa per supportare la procedura amministrativa.
A livello di principi generali, si potrebbe fare riferimento alle Linee Guida Nazionali (art. 1 comma 16 L. 107/2015) promulgate dall’allora Ministro Fedeli e titolate: “Educare al rispetto: per la parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le forme di discriminazione” nelle quali si legge: “Nell’ambito delle competenze che gli alunni devono acquisire fondamentale aspetto riveste l’educazione alla lotta ad ogni tipo di discriminazione, e la promozione ad ogni livello del rispetto della persona e delle differenze senza alcuna discriminazione. Si ribadisce, quindi, che tra i diritti e i doveri e tra le conoscenze da trasmettere non rientrano in nessun modo né le “ideologie gender” né l’insegnamento di pratiche estranee al mondo educativo”.
Tuttavia, poiché qualsiasi riflessione sulla portata di questo fenomeno potrebbe essere ricondotta ad un’ideologia che risente di convinzioni personali, in questa sede può essere utile sottolineare esclusivamente la necessità di una regolamentazione atta a supportare la redazione di protocolli di intesa, accordi di riservatezza e quant’altro. Infatti, in questo periodo i Dirigenti Scolastici, soprattutto delle scuole secondarie di secondo grado, si trovano a dover rispondere a singole richieste delle famiglie affrontando individualmente l’incertezza procedurale.
Si tratta, in concreto, di garantire ad un discente maggiorenne (in transizione di genere) o all’esercente la responsabilità genitoriale (nel caso di minore), la possibilità di chiedere la modifica del proprio nome anagrafico con altro - scelto dal discente stesso - corrispondente al genere sessuale al quale si sente di appartenere.
Va sottolineato che il nominativo “alias” verrà impiegato solo nei rapporti con il personale scolastico e con i compagni, nonché nei documenti interni alla scuola (es. elenchi del registro elettronico, libretto delle assenze, e-mail personale, account, comunicazioni etc.). Per tutti gli atti e/o documenti con valenza certificatoria esterna (documenti di valutazione, certificati, diplomi e altre attestazioni) verrà utilizzato il nome anagrafico.
Come per molte questioni che ne richiedono il coinvolgimento attraverso decisioni condivise da tutte le componenti scolastiche, la questione va affrontata dal Consiglio d’Istituto.
Questo Organo collegiale dovrà deliberare l’adozione di un apposito Regolamento e la sottoscrizione dell’accordo/patto di riservatezza, a seguito di invio di apposita richiesta.
A questo link tre facsimili utili.
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