La circolare del 8 novembre 2024 n. 36, emessa dalla Ragioneria Generale dello Stato, si colloca tra le riforme chiave del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). In particolare, si concentra sulla riduzione dei tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni (PA), con l’obiettivo di rispettare gli standard europei e raggiungere specifici target entro il 2025 e 2026. Il riferimento normativo principale è il decreto legislativo n. 231 del 2002, che recepisce la direttiva europea contro i ritardi nei pagamenti nelle transazioni commerciali.
Definizione di transazione commerciale
Il documento chiarisce la nozione di "transazione commerciale" applicabile ai contratti tra imprese e PA per la fornitura di beni o servizi, basandosi sulla direttiva 2011/7/UE. Sono considerati commerciali i contratti che comportano la consegna di merci o la prestazione di servizi, inclusi appalti pubblici e canoni di locazione. La circolare estende questa nozione anche alle transazioni tra PA e lavoratori autonomi, in base alla legge n. 81 del 2017.
Specifiche sulle fatture elettroniche e la Piattaforma dei Crediti Commerciali
Ogni transazione commerciale con la PA richiede l’emissione di una fattura elettronica, registrata sulla Piattaforma dei Crediti Commerciali (PCC). La circolare specifica i criteri per identificare le fatture commerciali, escludendo i trasferimenti di risorse senza prestazione di servizi. Inoltre, chiarisce che le PA devono monitorare attentamente queste fatture, per evitare ritardi nei pagamenti e assicurare il rispetto dei termini normativi.
Termini di pagamento e deroghe
La direttiva 2011/7/UE stabilisce che le PA devono pagare entro 30 giorni dalla ricezione della fattura, estendibili a 60 giorni per alcuni enti pubblici, come quelli sanitari. L’articolo 4 del decreto legislativo n. 231 del 2002 permette eccezioni ai termini di pagamento, solo se giustificate dalla natura specifica del contratto e con prova scritta. La circolare richiede alle PA di rispettare scrupolosamente questi limiti per evitare sanzioni.
Monitoraggio e controllo degli organi di vigilanza
Per garantire la conformità, gli organi di controllo delle PA devono verificare il corretto rispetto delle scadenze di pagamento, prestando attenzione ai termini imposti (30 o 60 giorni). Devono inoltre assicurarsi che eventuali proroghe siano giustificate e documentate. La circolare conclude ribadendo l’importanza della trasparenza e dell’accuratezza nei pagamenti, richiamando la necessità di verifiche costanti per il rispetto dei termini normativi.