La caratteristica fondamentale che rende la pandemia scarsamente assicurabile è l’assenza di indipendenza dei rischi da assicurare: il manifestarsi dell’evento dannoso su un assicurato non solo non è indipendente dal manifestarsi su un altro assicurato, ma è anzi strettamente connesso a questo in modo geometrico.
La pandemia, in buona sostanza, è assicurabile più o meno quanto l’impatto contro la terra di un gigantesco asteroide: non c’è la possibilità, caratteristica questa del contratto assicurativo, di ripartire il rischio tra una serie di assicurati, la stragrande maggioranza dei quali resterà indenne. La proporzione tra assicurati che resterebbero indenni e assicurati che potrebbero venire colpiti dall’evento dannoso (asteroide o pandemia) non permette alcuna ripartizione assicurativa del rischio.
Dati questi presupposti, la Dirigenza scolastica dovrebbe concentrarsi maggiormente sulle misure di prevenzione e protezione del contagio indicate dalle autorità sanitarie per allontanare e circoscrivere il rischio.
Ma il proliferare di proposte assicurative che in questo ultimo periodo stanno inondando il mercato scolastico – e che promettono soluzioni facili e a buon prezzo – potrebbero indurre i DS e Direttori SGA a scegliere vie alternative fuorvianti e inefficaci.
Quali coperture Covid servirebbero? Per la scuola sarebbe utile una vera copertura Covid? In alternativa, sarebbero sufficienti le coperture attualmente disponibili?
A queste domande prova a dare risposta Antonio Marcellino nell'articolo "Rischi pandemici e assicurazioni: che fare?" in Sinergie di Scuola n. 103 - Novembre 2020.
Nell'articolo si analizzano le coperture Covid realmente necessarie, le coperture che offre il mercato, la valutazione delle coperture dal punto di vista dell'Istituto e delle famiglie.