Con tre lettere del 20 ottobre, indirizzate alle Regioni Veneto, Emilia-Romagna e Toscana, il Garante per la protezione dei dati personali ha chiarito che "le informazioni oggetto della comunicazione da parte delle Ausl, devono essere qualificate sensibili in quanto idonee a rivelare lo stato di salute dei minori, poiché tra i soggetti non in regola potrebbero ad esempio essere ricompresi minori rientranti nei casi di esonero, omissione o differimento connesse a situazioni di morbilità, pregresse o attuali, temporanee o permanenti".
Inoltre, "sulla base di tali considerazioni, si evidenzia che la comunicazione di dati personali che codesta Regione intende effettuare, non può trovare soluzione all'interno di quanto previsto dagli artt. 19, comma 2, e 39, comma 1, lett. a), del Codice i quali si applicano esclusivamente ai dati personali diversi da quelli sensibili e giudiziari".