Il ricorso alle faq, da parte delle Istituzioni, è prassi ormai sempre più diffusa.
In diverse occasioni infatti il Dipartimento della Funzione Pubblica ha fornito indicazioni, anche importanti e in qualche frangente addirittura in discordanza con la normativa vigente, su diverse questioni. Anche l’Agenzia delle Entrate ricorre spesso allo strumento delle faq per rispondere a domande di natura fiscale.
Ora anche il Miur pare averci preso gusto e, negli ultimi tempi, ricorre spesso a questa prassi per fornire i propri chiarimenti.
Ma, mentre in alcuni casi le faq possono ritenersi una modalità accettabile, in altri proprio no.
Facciamo alcuni esempi recenti.
Per quanto riguarda i nuovi PON 2014/2020, il Miur ha risposto a diversi quesiti pubblicando una serie di faq su vari aspetti di interesse per le scuole, dalla profilazione, alla presentazione delle candidature, fino all’avanzamento dei progetti ammessi a finanziamento.
Altre faq hanno interessato il Piano Nazionale Scuola Digitale e la scelta dell’animatore digitale.
Fin qui nulla di strano, trattandosi di chiarimenti procedurali.
Se non che, in alcuni casi il ricorso alle faq è decisamente inopportuno.
Ha fatto discutere la faq n. 14 e successiva “contro faq” riguardante il concorso docente: dapprima il Miur scrive che è considerato valido il servizio prestato a tempo indeterminato nelle scuole paritarie, se prestato sullo specifico posto o classe di concorso, per cui se ne richiede la valutazione; salvo, il giorno dopo, segnalare che, per mero errore materiale, è stata riportata la parola “tempo indeterminato” anziché “tempo determinato”.
Un’imprecisione che denota un certo pressapochismo da parte dei funzionari ministeriali.
Altre polemiche hanno sollevato le recenti faq sui viaggi di istruzione: per rispondere alle critiche aspre sollevate in sede politica e sindacale riguardo alla nota del 3 febbraio 2016 e alle nuove responsabilità per i docenti, il Miur, anziché emanare una nuova circolare che rettificasse la precedente, ha scritto alcune faq.
Scelta, questa, che anziché rassicurare, ha ulteriormente esacerbato gli animi.
Come giustamente evidenziato dalla Gilda degli Insegnanti, “il ministero dimentica che, mentre le circolari equivalgono ad atti amministrativi, le faq sono prive di valore giuridico. […] Il Miur la smetta, dunque, di ricorrere a inutili faq, che rischiano soltanto di alimentare ulteriormente la confusione, e intervenga con urgenza ritirando la circolare”. Anche gli altri Sindacati hanno rilevato che il chiarimento su questioni così importanti, quale appunto la responsabilità degli insegnanti durante le gite scolastiche, non può essere affrontato con delle semplici faq.
Abbiamo più volte ribadito su queste pagine che un parere di un funzionario ministeriale non è vincolante e dal punto di vista giuridico non ha alcun valore. Figuriamoci le faq, domande e risposte che non riportano né una data, né un numero di protocollo.
L’impressione che si ha è la tendenza a non volersi assumere alcuna responsabilità nelle decisioni. Perché una circolare è un atto con una valenza giuridico-amministrativa e si può impugnare. La faq è l’espressione di un parere, che potrebbe non avere grosse implicazioni, se non fosse che, essendo pubblicata su un sito istituzionale, alla resa dei conti qualche implicazione inevitabilmente ce la ha.