"L'organico dell'autonomia rappresenta, a tutti gli effetti, l'organico complessivo della scuola e ha lo scopo, oltre che di soddisfare le necessità e le esigenze didattiche e formative della comunità scolastica e territoriale, di ampliare le possibilità progettuali della scuola stessa".
Così ha precisato il Miur con la nota prot. n. 2852 del 5/09/2016, con la quale ha fornito indicazioni e orientamenti di massima sulle potenzialità offerte dalla gestione dell’organico dell’autonomia.
Tra i vari aspetti trattati, il Miur si è soffermato sul potenziamento e il miglioramento della qualità dell'offerta formativa.
"L’organico dell’autonomia, - leggiamo nella nota - oltre che garantire gli insegnamenti del curriculo di istituto, può avere almeno altre due funzioni: una di promozione e di ampliamento progettuale e una di utilità e supporto all'organizzazione scolastica. In altre parole, l'organico dell'autonomia può essere utilizzato per far fronte alla complessità dei bi-sogni formativi degli studenti, alle esigenze e alle necessità didattiche e organizzative della scuola, tenuto conto anche delle priorità, dei traguardi e degli obiettivi di processo individuati nel Rapporto di Autovalutazione (RAV) e delle azioni inserite nel Piano di Miglioramento (PdM)".
Inoltre, il Miur, nel confermare che il ricorso alla nomina dei supplenti può essere consentito solo per la sostituzione delle ore di lezione curricolare, precisa che un utilizzo efficace e flessibile dell’organico dell’autonomia potrà consentire di conciliare le esigenze derivanti dalla necessità di assicurare la “copertura delle classi” per le sostituzioni per assenze brevi con l’opportunità di garantire continuità alle attività svolte nell’ambito del potenziamento.
Allo stesso modo l’organico dell’autonomia potrà facilitare l’apertura pomeridiana delle scuole:
- per iniziative di formazione, rivolte agli studenti e al personale della scuola , anche con particolare riguardo agli Obiettivi del Piano nazionale scuola digitale (PNSD); - per attività rivolte alle famiglie;
- per attività rivolte agli studenti di cittadinanza o di lingua non italiana attraverso la realizzazione di corsi di alfabetizzazione e perfezionamento nell’uso della nostra lingua;
- per l’attivazione dei laboratori territoriali per l’occupabilità dove svolgere, tra le altre iniziative, attività di orientamento e di alternanza scuola lavoro per stimolare la crescita professionale, le competenze e l’autoimprenditorialità dei giovani.
Facendo tesoro delle esperienze svolte già nell’a.s. 2015/2016, il Miur propone un elenco non esaustivo di attività che hanno visto direttamente coinvolti i docenti individuati su posti di potenziamento:
- prevenzione della dispersione scolastica e potenziamento del tempo scuola per la scuola dell’infanzia e primaria;
- “integrazione verticale” per agevolare il passaggio degli studenti dalla scuola secondaria di primo grado a quella di secondo grado;
- prevenzione dell’analfabetismo informatico e interventi a favore dell’educazione finanziaria;
- implementazione e sviluppo della didattica laboratoriale;
- potenziamento e recupero di conoscenze e competenze;
- valorizzazione delle eccellenze;
- supporto agli studenti impegnati negli Esami di Stato;
- realizzazione di attività correlate all’insegnamento, in lingua straniera, di discipline non linguistiche con metodologia CLIL;
- utilizzazione, in verticale, dei docenti del primo ciclo per lingua straniera, musica, educazione motoria;
- ricerca-azione, innovazioni didattiche e disseminazione di buone pratiche;
- attività coerenti con la realizzazione di quanto previsto dal DM 8/2011.
Sempre nell’ambito della didattica orientativa, il Miur ribadisce l’opportunità, nelle scuole del secondo ciclo, di garantire una efficace realizzazione del piano delle attività di alternanza scuola-lavoro.