Nel corso del secondo anniversario dall’assegnazione all’Italia dei Giochi Olimpici e Paraolimpici Invernali del 2026 sono state presentate quattro importanti iniziative legate al mondo della scuola. Alla presentazione hanno preso parte il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, e la Sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali, insieme al Presidente del CONI e della Fondazione Milano Cortina 2026, Giovanni Malagò, e all’Amministratore Delegato, Vincenzo Novari.
Il Ministro ha presentato il Protocollo d’intesa tra la Fondazione Milano Cortina 2026 e il Ministero dell’Istruzione. Il documento disegna un ampio perimetro di collaborazione in cui saranno inserite tutte le iniziative che, di volta in volta, verranno intraprese per la promozione nelle scuole dei valori dello sport, dell’Olimpismo, del Paraolimpismo. Un programma che, sin dall’inizio, coinvolgerà direttamente i docenti, le studentesse e gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado.
Il primo appuntamento riguarda la Mascotte: saranno gli studenti di tutta Italia a ideare l’iconico personaggio che incarnerà lo spirito dei Giochi. Le migliori proposte saranno poi sviluppate professionalmente sul piano del design e votate dal pubblico attraverso un meccanismo di digital engagement, simile a quello che ha portato alla scelta dell’Emblema.
Oltre alla Mascotte, sono state lanciate altre tre iniziative. Con “MC2026 School Day” gli insegnanti e gli studenti potranno partecipare a una giornata speciale che ogni anno, a partire dal 2023, sarà dedicata non solo ai valori ma anche ai segreti e alle curiosità del sogno Olimpico e Paraolimpico.
Una sinergia tra Ministero dell’Istruzione e Agenzia Spaziale Europea (ESA) per utilizzare tecnologie spaziali e satellitari a favore dell’innovazione e digitalizzazione nella scuola. Nell’interesse di studentesse e studenti e di tutti i protagonisti del mondo dell’istruzione, per sostenere l’inclusione, l’integrazione, il dialogo tra culture.
Con questo obiettivo, Ministero ed ESA hanno lanciato l’iniziativa congiunta “Space-based innovation and digitalization for the school of tomorrow”. Un progetto per invitare le aziende europee del settore a proporre idee per lo sviluppo di servizi basati sull’innovazione digitale integrata con le tecnologie spaziali e satellitari.
L’iniziativa “Space-based innovation and digitalization for the school of tomorrow” si articola in tre bandi, nei quali verrà chiesto agli operatori economici di proporre progetti per applicare le tecnologie spaziali e satellitari a tre settori: “Sport for everyone”, “Social inclusion”, “Digital learning”.
La call relativa al primo bando, quello dedicato allo Sport, è aperta fino al 30 giugno 2021. L’obiettivo è raccogliere proposte volte, ad esempio, a organizzare competizioni sportive online, anche internazionali, per favorire il confronto tra culture diverse. Ma anche combattere le discriminazioni, garantendo l’attività sportiva per studentesse e studenti disabili, non abbienti o residenti in aree prive di strutture sportive fisiche. O ancora, consentire l’attività motoria all’aperto e in sicurezza, grazie alla geolocalizzazione, o in realtà virtuale o aumentata. Le proposte saranno valutate dalla Commissione MI-ESA dal 16 luglio e, all’avvio dell’anno scolastico 2021/2022, il prossimo settembre, si svolgerà la call per la selezione delle scuole che saranno chiamate a far parte della sperimentazione.
Per tutti e tre i bandi, per realizzare le finalità descritte nel Memorandum - anche attraverso la partnership istituzionale fra l’ESA e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) - saranno lanciati Announcement of Opportunity (AO) per imprese piccole e medio-grandi o start up di volta in volta interessate, che potranno proporre sperimentazioni, utilizzando risorse spaziali integrate con altre tecnologie e sulla base degli obiettivi da raggiungere individuati congiuntamente dall’ESA e dal MI.
Firmato Protocollo d’intesa tra Ministero e Presidenza del Consiglio con delega allo sport.
Il MI ha comunicato lo scorrimento delle graduatorie definitive relative all’Avviso 9707 del 27/04/2021 “Apprendimento e socialità”.
Nell’ambito delle risorse disponibili per area geografica, le istituzioni scolastiche inserite tra la linea rossa (prima autorizzazione) e la linea blu (attuale scorrimento) delle graduatorie definitive già pubblicate il 1° giugno 2021 saranno autorizzate con successiva nota e previa generazione del codice CUP e inserimento dello stesso sul sistema informativo SIF.
Le proposte progettuali delle scuole paritarie risultano ancora “valutate con riserva” in attesa della verifica del requisito della non commercialità, ai sensi dell’art. 2, comma 1, lett. c), dell’Avviso pubblico.
Si sono conclusi alle ore 23.59 dello scorso 26 aprile i termini per l’invio delle domande per l’immissione nelle graduatorie di circolo e di istituto di III fascia per il personale Amministrativo, Tecnico e Ausiliario, per il triennio 2021/2023.
Le domande pervenute sono state 2.178.949. Per la prima volta, quest’anno la procedura si è svolta interamente online. Era possibile presentare domanda per uno o più dei seguenti profili: assistente amministrativo; assistente tecnico; cuoco; infermiere; guardarobiere; addetto alle aziende agrarie; collaboratore scolastico. Era possibile indicare nella domanda sino a 30 istituzioni scolastiche nella medesima provincia.
Queste saranno valide, in presenza di organico, per tutti i profili professionali cui l’interessato ha titolo.
“L’intelligenza è essere se stessi”. Definisce così la sua plusdotazione un ragazzo gifted ed è su questo che l’Istituto di Ortofonologia (IdO) punta la sua attenzione: “Far capire che al di là del funzionamento, è importante che ogni individuo plusdotato si sintonizzi con se stesso e con tutto ciò che ruota intorno al suo Quoziente Intellettivo (QI)”. Per Laura Sartori, psicoterapeuta dell’età evolutiva e coordinatrice del progetto Gifted dell’IdO, c’è ancora molto da fare nell’ambito della plusdotazione. La terapeuta lo ribadisce al convegno in diretta streaming, che celebra i 50 anni di attività dell’Istituto e totalizza 22.000 visualizzazioni nei primi tre giorni.
Come il concetto di intelligenza, anche quello di plusdotazione è in continua ridefinizione, ma quando i gifted raccontano cosa sia per loro l’intelligenza, “riescono a farci capire la loro velocità, questo affollamento di pensieri divergenti o, potremmo dire, arborescenti. Hanno una capacità di processare le informazioni che genera tutta una serie di risposte, idee e associazioni alternative decisamente superiore a quelle prodotte da un soggetto con un QI nella media. Vivono in un mare di possibilità e di elementi creativi e originali- spiega la specialista- che a volte, però, può creare anche un affaticamento e una dispersione all’interno del loro divergere del pensiero”. Verosimilmente, sottolinea il neuropsichiatra infantile dell’IdO Davide Trapolino, “la plusdotazione ospita in qualche modo il germe di un genio dentro quello del plusdotato. Ma il genio per definizione coglie ciò che gli altri non riescono a cogliere. Questo dono sembra essere bilanciato da un rischio costante di non aderire esattamente al cosiddetto senso comune. Quindi- precisa il neuropsichiatra- vedere le cose diversamente dall’altro non è soltanto un dono, può diventare una dannazione che amplia lo scarto tra me e la realtà trasformandosi in una difficoltà di ordine relazionale”.
A livello epidemiologico i dati sono noti. Se si considerano i soggetti che hanno un QI maggiore o uguale a 130 si parla di circa il 2,5% della popolazione, mentre quelli che hanno un alto potenziale cognitivo con QI superiore a 120 sono circa il 5-6% della popolazione. Statisticamente si tratta di uno studente per classe.
“L’individuazione precoce- aggiunge Sartori- è fondamentale per dare il prima possibile a questi adolescenti e bambini l’opportunità di sintonizzarsi realmente con il loro funzionamento, comprenderlo, dargli un nome, descriverlo e consentire agli adulti che ruotano intorno a loro – nei contesti familiare, scolastico ed extra scolastico – di capire il perché di determinati comportamenti, risposte e anche di alcune sovrainvestimenti negli aspetti emotivi”.
Successivamente, nei casi in cui sia presente una doppia eccezionalità, l’inquadramento diagnostico non si dovrà fermare “all’etichettamento del sintomo- puntualizza Trapolino- ma deve interpretarlo come un compromesso, un’espressione sintomatologica che racconta un modo di stare al mondo e una difficoltà. Ovviamente quello che ci guida è la compromissione del funzionamento qualora il giovane gifted si presentasse alla nostra osservazione con una difficoltà, che merita un ascolto ed eventualmente la costruzione intorno a lui di un percorso terapeutico”.
Prima ancora della diagnosi, quindi, c’è l’individuazione precoce. Un processo in cui sono due gli attori fondamentali: gli specialisti e il personale scolastico. “La scuola arriva prima degli specialisti nel processo di osservazione- ricorda Sartori- gli insegnanti, che devono essere informati e formati sull’argomento, hanno a disposizione delle schede di osservazione che permettono di individuare degli indicatori e degli elementi che possono rientrare in un quadro di plusdotazione, avviando poi una verifica da parte dello specialista”. In questo senso, e da oltre dieci anni, l’Istituto di Ortofonologia ha iniziato il suo lavoro nelle scuole incontrando gli insegnanti: ha inviato a 700 scuole con cui collabora il kit per facilitare l’individuazione del gifted. “Abbiamo standardizzato il primo strumento in Italia di osservazione nel contesto scolastico ad utilizzo dei docenti, la scheda Gates-2 per l’individuazione di questi primi possibili segnali di alto funzionamento cognitivo”, fa sapere Sartori. Un forte impegno l’IdO lo ha destinato anche alla “formazione degli specialisti, lavorando con diverse scuole di specializzazione per psicoterapeuti dell’età evolutiva così da evitare le mis-diagnosi: il confondere alcuni comportamenti correlati all’alto potenziale cognitivo con dei disturbi veri e propri”.
Infine, in ambito valutativo e clinico, l’IdO ha sviluppato “un protocollo di valutazione specifico per l’alto potenziale che va oltre la misurazione del QI. L’obiettivo è comprendere tutti gli aspetti emotivi e relazionali, conoscere il contesto familiare, scolastico e il rapporto del gifted con i pari. In ultimo, quando la plusdotazione è contemporaneamente presente a un reale disturbo (doppia eccezionalità), abbiamo attivato una serie di protocolli specifici di intervento, supporto e terapia con operatori adeguatamente formati”.
Ormai la letteratura scientifica ha fatto passi enormi, tanto da definire differenti tipologie cliniche di minori con plusdotazione. “Un esempio da non sottovalutare è il sottotipo gifted dell’underachievement- continua Trapolino- cioè il soggetto che non riesce a esprimere a pieno il proprio potenziale. Anzi nelle sue manifestazioni comportamentali, nella sua espressività sintomatologica, non pone prima di tutto la propria intelligenza ma il proprio disadattamento. In questo caso vi è probabilmente uno scollamento fra l’ideale, le aspettative (anche quelle familiari) e la sua capacità di ottenere risultati, che può esitare in condotte disfunzionali di tipo ansioso depressivo, o in disturbi comportamentali più conclamati. Allo stesso modo può esservi un soggetto- chiosa il neuropsichiatra- che ha un altissimo rendimento scolastico ed è a rischio di ritiro sociale, non trovando da un punto di vista della socializzazione un linguaggio comune col proprio coetaneo”. Trapolino parla chiaramente: “Non ci interessa solo intercettare il disagio, ma l’esperienza soggettiva che il plusdotato fa del disagio. E la domanda è: ‘Esiste una peculiare modalità per questi soggetti di vivere il disagio adolescenziale?’ I meccanismi di difesa, lo sviluppo della personalità, le capacità di regolazione emotiva di base, i compiti evolutivi tipici dell’età, vengono affrontati da un’altra prospettiva? Sono tutte domande aperte e ovviamente non abbiamo risposte definite. Speriamo, tuttavia, che il nostro lavoro, prima di tutto clinico, possa contribuire ad ampliare la conoscenza su questi soggetti”.
Secondo un'indagine realizzata dall'Istituto Demopolis per l'Impresa Sociale Con i Bambini, la didattica a distanza piace solo a 3 italiani su 10. I genitori con figli in età scolare la giudicano positivamente al 34%, mentre i docenti al 48%.
Nonostante sia molto migliorata rispetto alla fase iniziale dello scorso anno, secondo il 51% dei genitori non permette un accesso adeguato e garantito a tutti gli studenti. Il 57% dei genitori dichiara inoltre, che questo sistema abbia garantito maggiore autonomia nell'uso delle nuove tecnologie ma uno dei grandi problemi riscontrati per il 73% è la distrazione durante le lezioni, unita alla complessa situazione emotiva (63%), e alla scarsa dotazione tecnologica delle case (51%).
Secondo il 39% dei genitori l'impegno richiesto alle famiglie è stato eccessivo e il dato cresce al 61% per chi ha figli alle elementari.
Secondo il 31% l'orario scolastico è troppo ridotto.
Per quanto riguarda invece la tipologia dei dispositivi , il 16% dei ragazzi utilizza lo smartphone ed il 41% dei genitori dichiara di aver difficoltà nel sostenere i figli in dad per via della scarsa connessione e per i dispositivi insufficienti in casa.
Altro problema segnalato da 6 famiglie su 10 è la mancanza di socialità.
Cittadinanzattiva con il sostegno non condizionato di Assosalute - Federchimica ha realizzato un'indagine civica rivolta agli studenti e studentesse tra i 14 ed i 19 anni con l'obiettivo di rilevare situazioni di vita, stati d’animo e comportamenti in questo anno di pandemia al fine di mettere a punto posizionamenti, proposte ed iniziative specifiche. Il questionario è totalmente anonimo ed è raggiungibile a questo link.
Il nuovo Rapporto Eurydice sui docenti delle scuole secondarie inferiori.
Nell’area privata del portale e nell’app NoiPA, il servizio di consultazione dei cedolini è stato ampliato per consentire agli utenti di visualizzarne gli importi e i pdf a partire dal mese di maggio 2014.
Rimane sempre a disposizione il servizio “Consultazione Pagamenti” che dà l’opportunità sia di conoscere gli importi percepiti negli anni precedenti sia di visualizzare il netto del prossimo stipendio, in anticipo rispetto alla pubblicazione del cedolino.
Le nuove regole entreranno in vigore dal 6 marzo e saranno valide fino al 6 aprile 2021, Pasqua compresa.
Il nuovo decreto sarà in vigore dal 6 marzo e al 6 aprile 2020. Le misure illustrate nelle conferenza stampa a Palazzo Chigi.
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Restano confermate le altre misure previste per le zone gialle, arancioni e rosse.
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