Evidenziate alcune criticità relativamente alle bozze delle tre ordinanze ministeriali.
A causa dell'emergenza sanitaria legata al coronavirus, "abbiamo predisposto una norma che preveda un dislocamento delle prove concorsuali sul territorio". Lo ha detto il ministro per la Pubblica amministrazione, Fabiana Dadone. "Con la necessità di distanziamento sociale è impensabile ripartire con le grandi prove preselettive all'interno dello stesso edificio", per cui le prove saranno svolte prevedendo l'ingresso separato di piccoli gruppi e si sta pensando anche "di introdurre le modalità informatiche per lo svolgimento di tutte le prove, non sono la preselettiva".
Tramite il supporto informatico quindi si avrà anche una maggiore "velocità nella correzione delle prove scritte", ha proseguito Dadone, spiegando che si vogliono ridurre i tempi di svolgimento dei concorsi fino all’emissione dei risultati dagli attuali 18 mesi a 8. L'obiettivo è "velocizzare, semplificando e senza banalizzare" i concorsi pubblici.
Non occorrono sbarramenti iniziali nei bandi, quali limiti d’età o voti di laurea, ma piuttosto occorre far valere nel punteggio finale anche competenze "nuove". Si tratta delle cosiddette "soft skill", capacità "trasversali" alle diverse discipline, che non si acquisiscono semplicemente sui libri di testo, ma con le esperienze di vita: "vorrei che nei futuri bandi, a parità di condizione tra due candidati, nel corso della prova orale, si valutasse anche la capacità di lavorare in gruppo, di adattarsi, di gestire lo stress" e se il candidato "è una persona che ha il senso dello Stato, se tiene al bene comune", conclude Dadone.
Azzolina: "Non sono decisioni già prese o imposte, sono elementi di dibattito".
Quali novità nel DPCM 26 aprile? Chi sono i congiunti? Quali spostamenti sono consentiti?
E poi ancora: concorsi docenti, spostamenti e attività consentite dal 4 maggio: tutte le misure della fase 2 annunciate dal Premier Conte contenute nel prossimo decreto.
Strumento metodologico-pratico e spunti per l'azione educativa nel rispetto dei diritti dei minori.
A causa dell’emergenza legata al Covid-19 l’Unità centrale eTwinning conferisce in via straordinaria a tutti gli insegnanti iscritti alla community di fondare progetti eTwinning di istituto, ovvero progetti i cui membri siano anche solo docenti in servizio nella stessa scuola.
La possibilità di fondare progetti eTwinning di istituto ha l’obiettivo di permettere ai docenti iscritti di sfruttare maggiormente gli strumenti di collaborazione della piattaforma, anche senza disporre di partner di altre scuole, fornendo quindi un supporto per la didattica a distanza e il coinvolgimento degli alunni.
Questa nuova possibilità di lavoro si affianca alle precedenti tipologie di collaborazione già attive in eTwinning: i progetti NAZIONALI (svolti tra docenti di scuole diverse ma della stessa nazione) o EUROPEI (svolti tra docenti di scuole di nazioni diverse), entrambe volte allo sviluppo dello scambio tra diverse scuole e all’internalizzazione degli istituti e delle attività didattiche.
La creazione di progetti eTwinning all’interno dello stesso istituto sarà possibile solo per un periodo limitato, legato alla durata dell’emergenza Covid-19 e la conseguente chiusura delle attività scolastiche.
Si precisa che, a differenza di quelle ordinarie, le collaborazioni eTwinning attivate con questa nuova tipologia di progetto:
- NON saranno eleggibili per ottenere il Certificato di Qualità eTwinning né per concorrere ai riconoscimenti eTwinning nazionali e europei;
- NON avranno la possibilità di invitare colleghi italiani di altri istituti e/o stranieri come membri.
Per quanto riguarda la loro creazione la procedura è la stessa di un normale progetto eTwinning nazionale o europeo.
Fonte: Erasmusplus
Riportiamo messaggio del 2/04/2020 pubblicato sul sito della PCC:
Si informano gli utenti che con il fine di rendere più performanti le funzionalità di ricerca dei dati delle fatture, si è provveduto a riorganizzare le maschere di ricerca con l'introduzione dell'anno di emissione. Fermo restando la possibilità di interrogare il sistema puntualmente su il singolo documento/fattura, la valorizzazione del campo "anno di ricezione" è stata resa obbligatoria a seconda dei filtri utilizzati nella ricerca. In ogni maschera di ricerca è stata pubblicata una breve guida nella quale è definita l'obbligatorietà dei campi. Si segnala inoltre che alla voce di menu "Fatture > Ricerca fatture" è stato introdotto un nuovo parametro che consente la ricerca e la conseguente visualizzazione dei documenti per data mandato. Si ricorda che per gli enti in regime Siope+ la data del mandato corrisponde al contenuto del tag < data_mandato > indicato nell'OPI.
Tra le novità introdotte, si segnala alla voce di menu "Ricognizione debiti" la nuova funzione di "Esclusione UO debiti L.145/2018" che consente l'esclusione di una o più Unità Organizzative le cui fatture NON DEVONO concorrere al calcolo dei tempi di pagamento e ritardo e a determinare lo stock del debito (ad esempio le fatture di competenza della UO dedicata all’Organo Straordinario di Liquidazione). A tal riguardo si informa che il 31 maggio 2020 sarà il termine ultimo per la comunicazione dell'ammontare complessivo dello stock relativo all'anno 2018 e che successivamente a tale data il sistema non rielaborerà più i dati per il calcolo dello stock 2018, fermo restando che tutte le informazioni presenti nel sistema, dopo tale data, saranno utilizzate per il calcolo dello stock 2019 il cui ammontare complessivo potrà essere ancora comunicato nel sistema PCC.
Per tutte le novità introdotte, si raccomanda la consultazione della "Raccolta guide utente PA" disponibile nella sezione guide nella Homepage del Sistema PCC.
Basse le competenze informatiche dei ragazzi.
Servizi e piattaforme digitali gratuiti per lavorare da remoto, leggere gratuitamente un giornale o un libro e seguire lezioni da casa, a cui i cittadini potranno accedere grazie all’iniziativa di solidarietà digitale promossa dal ministro per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione. L’obiettivo è migliorare la vita di tutti noi italiani che in questo momento dobbiamo rimanere a casa e ridurre il più possibile i contatti sociali e gli spostamenti, anche all’interno delle nostre città, per proteggerci e proteggere gli altri dal contagio di nuovo coronavirus.
Le soluzioni innovative proposte dalle aziende, associazioni e start-up che hanno risposto all’iniziativa, sono disponibili sul portale solidarietadigitale.agid.gov.it e su innovazione.gov.it.
Chiunque volesse mettere a disposizione servizi e soluzioni digitali può compilare il form che trova all’interno del sito solidarietadigitale.agid.gov.it.
Entro il 28 febbraio (termine prorogato) è possibile candidarsi alla selezione per assistenti di lingua italiana all’estero.
Agli assistenti è richiesto di affiancare i docenti di lingua italiana in servizio all’estero e fornire un contributo alla promozione e alla conoscenza della lingua e della cultura italiane. L’attività copre un periodo di circa 8 mesi in un istituto scolastico e comporta un impegno della durata di 12 ore settimanali, a fronte del quale viene corrisposto un compenso variabile a seconda del Paese di destinazione (Austria, Belgio, Francia, Irlanda, Germania, Regno Unito o Spagna).
Tra i requisiti richiesti, la cittadinanza italiana, il possesso di un diploma di laurea specialistica/magistrale tra quelli indicati nella tabella 1 del bando e un’età inferiore ai 30 anni. Il numero dei posti disponibili sarà reso noto nel corso dell’anno.
Sul sito dell'Invalsi è disponibile il Rapporto "Scoprire i Centri Provinciali per l'Istruzione degli Adulti: contesti, ambienti, processi".
Il Rapporto illustra la sintesi dei risultati delle analisi e delle riflessioni condotte sia sui dati rilevati con il Questionario CPIA Valu.E, ossia lo strumento costruito a corredo del percorso sperimentale di autovalutazione dei CPIA volto a rilevarne i processi e il funzionamento, sia sugli indicatori elaborati per il RAV CPIA Valu.E a partire dai dati provenienti da diverse fonti in particolare relativi al contesto nel quale ciascun CPIA opera e agli esiti dell'azione formativa.
Lo dice il Rapporto Italia 2020 di Eurispes.
La tecnologia deve tornare a essere un semplice strumento per abilitare l’apprendimento e i docenti devono riprendere il loro ruolo incentrato sulla relazione personale con gli studenti. “Per fare una scuola che diventi speranza e desiderio di conoscenza basta un maestro”, ha sintetizzato Daniela Lucangeli, docente di Psicologia dello sviluppo all’Università di Padova nel corso della quarta edizione degli Stati Generali della Scuola Digitale, svoltisi il 29 novembre a Bergamo.
L’introduzione della tecnologia nelle scuole non sempre ha infatti portato l’effetto sperato, anzi spesso ha provocato una flessione della motivazione e dell’atteggiamento degli studenti. Anche i docenti si sono troppo spesso concentrati sui device e sull’uso del digitale perdendo di vista il processo didattico. Sono questi alcuni dei risultati della ricerca “Digitale sì, Digitale no”, condotta da Impara Digitale, Università di Padova, Università Bocconi e supportata da Acer, presentata nel corso della giornata.
La ricerca ha evidenziato come al di fuori del contesto scolastico i genitori utilizzino il device digitale fin dalla più tenera età dei figli come strumento sostitutivo del rapporto educativo, per tenere impegnato e per distrarre il bambino. Per di più i genitori e figli hanno una percezione chiaramente diversa sui comportamenti, gli usi e le modalità di controllo del digitale.
“La scuola deve prendere la leadership per orientare i ragazzi di fronte a una realtà complessa: in questo ambito non si può essere nostalgici del passato e neppure farsi prendere la mano dall’ottimismo, ma adeguare la sua missione alla formazione di cittadini che sappiano districarsi tra la gran massa di informazioni” ha affermato Anna Ascani, viceministro all’Istruzione.
“I docenti devono riprendere in mano la didattica, basandola sul recupero delle relazioni umane staccandosi dall’uso del digitale a tutti i costi: per i ragazzi la tecnologia è completamente trasparente, quindi deve tornare a essere uno strumento, non un fine”, afferma Dianora Bardi, presidente di Impara Digitale. “Dobbiamo decidere il futuro che vogliamo per i nostri figli, che non possiamo delegare al digitale: non c’è altra strada se non recuperare l’umano”.
L’intervento finale di Matteo Lancini, presidente della Fondazione Minotauro, chiarisce: “Oggi il problema degli adolescenti è la delusione. La trasgressione non è più la caratteristica distintiva della fase evolutiva adolescenziale. Oggi l’adolescente è chiamato a tollerare quote di delusione inevitabili di fronte ai modelli ideali e di successo che la cultura adulta promuove durante l’infanzia”.
L’evento è stato organizzato dal Comune di Bergamo, USR per la Lombardia, Ambito Territoriale Bergamo e Impara Digitale. La partecipazione gratuita è stata possibile grazie al supporto di Acer, Epson, C2 Group, BBTech, i-Theatre, Ligra, Portrait Studio, Rekordata e Tokio Studio.
Si conferma un'Italia spaccata in due, con differenze notevoli tra Nord e Sud.
Si chiama INVALSIopen (www.invalsiopen.it) ed è il nuovo sito dell’Istituto espressamente dedicato alle Prove nazionali. Si tratta di un sito satellite che affiancherà il portale istituzionale dell’INVALSI.
INVALSIopen nasce con la finalità di comunicare in modo diretto, accessibile, esaustivo e trasparente il funzionamento, gli obiettivi, i risultati delle rilevazioni nazionali. È disegnato, quindi, per dare notizie chiare e precise sul mondo delle prove, per conoscere meglio come nascono, cosa misurano, come possono aiutare a capire ciò che apprendono gli studenti - in alcuni ambiti fondamentali - e con quali risultati. Da qui la scelta di usare un linguaggio semplice, sintetico e insieme rigoroso e scientifico.
Il sito propone contenuti diversi in continuo aggiornamento - articoli, interviste, video, testi, infografiche – presentando, inoltre, approfondimenti specifici e confronti con altri paesi. Si pone come uno spazio informativo rivolto a tutti, con particolare attenzione al mondo della scuola – dirigenti, insegnanti, genitori, studenti ed esperti del settore – e come luogo dove presentare esperienze didattiche e ricerche imperniate sui risultati delle prove INVALSI. Il sito, inoltre, può essere utilizzato per inviare domande, suggerimenti, stimoli utili che permetteranno all’Istituto di capire sempre più come migliorare la propria funzione di servizio alle scuole italiane.
Comunicato stampa Invalsi del 17/06/2019
Il Comando per la Tutela della Salute, d’intesa con il ministero della Salute, ha avviato fin dall’inizio dell’attuale anno scolastico un monitoraggio di controllo, tuttora in corso, sui servizi di ristorazione nelle scuole di ogni ordine e livello.
L’obiettivo è accertare le condizioni d’igiene e strutturali dei locali, la rispondenza dei menù ai capitolati d’appalto, la corretta gestione e preparazione degli alimenti, anche in relazione alle esigenze nutrizionali e salutistiche dei ragazzi.
Questi i primi risultati. Sono state ispezionate 224 mense presenti negli istituti scolastici del territorio nazionale, delle quali 81hanno evidenziato irregolarità, tra queste 7 presentavano una grave situazione igienico-strutturale e ne è stata disposta la sospensione del servizio.
Alle 81 irregolari sono state contestate 14 violazioni penali, 95 infrazioni amministrative alle normative nazionali e comunitarie con il deferimento di 15 persone alle competenti Autorità Giudiziarie oltre alla segnalazione di 67 soggetti alle Autorità Amministrative, nonché l’irrogazione di sanzioni pecuniarie per oltre 576mila euro.
Nel medesimo contesto sono stati individuati e sottoposti a sequestro oltre 2 tonnellate di derrate alimentari (prodotti ittici, carni, formaggi, frutta, verdura, olio, pane) poiché prive di indicazioni di tracciabilità e provenienza dei prodotti, detenute in ambienti e condizioni inadeguati nonché scadute di validità.
“Cibi scaduti, gravi carenze igieniche, perfino topi e parassiti vari: un film dell’orrore – dichiara il ministro della Salute, Giulia Grillo - Come madre e come ministro mi indigna pensare che sulle tavole dei nostri figli, a scuola, possano finire escrementi, muffe o alimenti di dubbia origine.
Oggi chi lavora nel settore delle mense sa benissimo che vi sono regole chiare da seguire e tutti i mezzi possibili per garantire tracciabilità, igiene e correttezza di conservazione degli alimenti. Per questo non possiamo permettere il menefreghismo di chi stipula contratti ben precisi e poi fa il furbo o peggio. A maggior ragione quando è in gioco la salute dei più piccoli e vulnerabili: i bambini.
Grazie ai nostri Carabinieri del NAS per l’ottimo lavoro e per la grande dedizione e scrupolosità con cui effettuano le ispezioni. A loro va la mia totale gratitudine e quella di tutti i genitori”.
“La maggioranza delle violazioni rilevate in questo piano di controlli sono di tipo amministrativo come la mancata applicazione dei sistemi di autocontrollo e prevenzione del rischio, carenze igieniche e strutturali delle aree adibite alla lavorazione, irregolarità sull’etichettatura e sulla tracciabilità degli alimenti – precisa il Gen. Adelmo Lusi, Comandante dei Carabinieri per la Tutela della Salute (NAS). - Gli illeciti penali hanno interessato reati quali la frode e le inadempienze nelle pubbliche forniture, dovute al mancato rispetto agli obblighi contrattuali assunti dalle aziende di catering all’atto dell’assegnazione delle gare di appalto, la detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione e l’omessa applicazione delle misure di sicurezza sui luoghi di lavoro ed a tutela degli operatori”.
Durante i sopralluoghi, i Carabinieri dei NAS hanno integrato le verifiche con la raccolta di informazioni sulla tipologia dei menù predisposti in relazione alle possibili esigenze nutrizionali connesse a situazioni di intolleranze alimentari ed esigenze etniche rappresentate dai familiari dei frequentatori delle scuole. Al riguardo, gli ispettori hanno focalizzato l’attenzione anche sulla corretta applicazione del recente obbligo (dallo scorso maggio) di indicare agli utenti la presenza di allergeni nelle pietanze, accertando una generale aderenza alle disposizioni da parte delle ditte di catering.
Attività di prevenzione e contrasto allo spaccio nei pressi degli istituti scolastici.
I decreti approvati dal CdM l'8 agosto 2018.